Se hai provato almeno una volta la cucina giapponese, lo avrai visto di certo: una salsina densa, color verde acido e spesso evitata da tutti e provata dai più temerari.
Il wasabi, 山葵, che viene anche chiamato ravanello giapponese, è pianta originaria del Giappone che cresce in maniera spontanea vicino ai fiumi, specie nelle zone fredde dunque in montagna o nelle valli ad alta quota. Viene chiamata anche Wasabi Japonica ed appartiene alla stessa famiglia del rafano, conosciuto anche come Barbaforte o Cren, e della senape.
Noi, in occidente, lo conosciamo sotto forma di salsa, dalla consistenza appunto densa, pastosa, e dai caratteristici color verde e sapore piccante. Talmente piccante che in Giappone si è guadagnato un appellativo tutto suo.
Dalla pianta del wasabi, per farne la salsa, si utilizzano foglie e rizoma, che è il germoglio perenne della pianta.
Insomma: questo ingrediente della cucina nipponica è conosciuto ovunque, ma quanto davvero lo conosciamo? Sapevi che ha importanti qualità benefiche e una specifica funzione, tanto che è proprio per questo accompagna il pesce crudo?
Scopriamo allora tutti i segreti di questo famoso ed audace ingrediente!
Wasabi: proprietà, caratteristiche e benefici
Vediamo di capire le proprietà, le caratteristiche e i benefici di questa pianta.
Proprietà e benefici
La salsa wasabi possiede proprietà antisettiche e antiossidanti ed è un concentrato di vitamina C.
Antisettico significa che ha la capacità di inibire lo sviluppo di batteri, di combatte le infezioni: proprio per questo viene utilizzato in Giappone quando si mangia il pesce crudo, per evitare così le infezioni e intossicazioni (oltre a mitigare l’odore del pesce).
Tale proprietà è data dalla sua speciale composizione chimica. Sono presenti grandi quantità di isotiocianati, le molecole responsabili dell’efficacia antibatterica e delle qualità antiossidanti.
Le caratteristiche
Ti ricordi quando dicevamo che grazie al suo sapore caratteristico, ha un appellativo tutto suo? Viene infatti anche detto “namida, 涙”, ovvero “lacrima”. Il motivo è semplice: ingerendone una quantità troppo elevata , il dolore è così forte da provocarne il pianto!
A differenza del peperoncino, che irrita la gola, il wasabi irrita anche il naso, scatendando periò una reazione ancora più forte.
Come si usa il wasabi? Come si mangia?
Come si usa la salsa wasabi? Scopriamo come mangiarlo e in quali pietanze viene servito.
Il wasabi come accompagnamento del sushi
Il wasabi in genere viene utilizzato come accompagnamento di piatti tipici del Giappone: il sushi, il sashimi e la tempura (frittura di verdure o gamberi ricoperti di pastella).
In genere, la salsa wasabi la troviamo servita in un piattino, spesso insieme o a parte con lo zenzero. Eppure, questo non è il modo autentico per mangiarlo.
Nella tradizionale cucina nipponica, viene servito fresco e grattugiato sulle pietanze non più di 15 minuti prima della consumazione del piatto. Questo perché così facendo si vanno a conservare le sue proprietà organolettiche.
Salsa di soia e wasabi?
In Italia e in Europa è usanza sciogliere un po’ di salsa wasabi all’interno della piccola ciotola contenente la salsa di soia, per rendere il sapore del wasabi meno intenso e meno pungente. Quello che si ottiene è una salsina salata e leggermente piccante, da accompagnare al sashimi.
Tuttavia, questo abbinamento non è consigliato e anzi, nemmeno preso in considerazione in Giappone.
Tra l’altro, i sushi men, già inseriscono una piccola quantità di wasabi all’interno del sushi per insaporire il pesce ed il riso.
Il wasabi nei dolci
Proprio così! In Giappone il wasabi viene utilizzato anche nella preparazione di dolci!
Un esempio è il famoso e gustoso cono gelato al wasabi (attenzione a non confonderlo con il matcha, quello è the verde!).
Un altro accostamento è wasabi e cioccolato: basta mettere una puntina di wasabi nei dolci al cioccolato. In giappone fanno i biscotti glassati al wasabi!